Test sul comfort abitativo tra i meleti di Segno
Il progetto di ricerca. Lo scopo di Dhomo, presentato dall’azienda Covi Costruzioni di Predaia, è studiare la risposta dei vari materiali e tecniche alle condizioni ambientali e all’usura
Una nuova sfida per l’edilizia coniugando scienza ed architettura per il comfort abitativo. Questo è Dhomo, progetto di ricerca sul comfort abitativo della storica azienda Covi Costruzioni srl di Predaia e di altri quindici partner della filiera costruttiva trentina.
Il progetto è stato presentato giovedì scorso alla Miniera San Romedio con intervento di Matteo Covi, direttore tecnico di Dhomo, e di Andrea Basso, già vicepresidente dell’Ance (Associazione trentina dell’edilizia) e presidente del Polo Edilizia 4.0 dedicato all’innovazione ecosostenibile e al sostegno delle attività di ricerca in provincia di Trento con un protocollo che vuole favorire lo sviluppo e il progresso di tutta la filiera trentina delle costruzioni. Ricercatori, progettisti, tecnici ed esperti del mondo dell’edilizia per coniugare scienza e architettura, hanno realizzato un laboratorio a cielo aperto in uno scenario mozzafiato compreso tra i meleti di Segno e le Dolomiti del Brenta. La parte scientifica del progetto è stata coordinata dal dottor Rossano Albatici, docente di Ricerca in Ingegneria a Trento, mentre la parte architettonica dall’architetto Mauro Marinelli del Politecnico di Milano.
Quindici le aziende coinvolte nella fase esecutiva, decine i professionisti che per vocazione si interrogano sui parametri e le condizioni che determinano il benessere abitativo, una famiglia di costruttori (l’impresa Covi, di Predaia) da sempre impegnata nella promozione e nello sviluppo di solide collaborazioni con l’edilizia trentina nel rispetto dell’ambiente, del paesaggio e del benessere di chi lo abita. Il cantiere, già avviato, prevede la costruzione di quattro edifici realizzati con materiali e tecniche costruttive diverse, due in mattone, due in legno, con identica esposizione solare, identica superficie e identici muri portanti dove verranno monitorati nel tempo parametri quantitativi come l’umidità, la luminosità, la qualità dell’aria e la temperatura e parametri fisiologici e adattativi legati al vivere quotidiano delle persone all’interno delle abitazioni.
Il progetto Dhomo è realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Trento e punta, attraverso un esteso sistema di monitoraggio e una modellazione numerica avanzata, a dare una misura e una valutazione al comfort abitativo. E lo fa siglando un accordo di intesa con un’associazione che, nata il 1 ottobre 2019, conta già numeri importanti: 11 enti, 10.000 soggetti tra aziende e professionisti, 10 progetti avviati all’insegna della sostenibilità ambientale, economica e sociale. L’eccezionale monitoraggio metterà a disposizione del Polo Edilizia 4.0 e dei suoi associati tutti i risultati delle ricerche, dati, best practices, metodologie, percorsi formativi e pratiche legate al comfort abitativo attraverso un tavolo di lavoro che resterà attivo fino al novembre 2021 e che avrà l’obiettivo di redigere delle linee guida sul comfort a vantaggio di tutta la filiera delle costruzioni.